Quando nasce la tua passione per l’arte?

“La consapevolezza di amare l’arte mi è chiaramente apparsa nell’età della adolescenza, quando frequentavo le scuole medie: il nostro professore di disegno, Luigi Cremona, insegnava con grande passione e spesso organizzava per noi alunni vere e proprie mostre. Partecipavo sempre con grande entusiasmo ma prima della lettura dei nomi dei vincitori, tornavo di corsa a casa. Succedeva spesso che qualche compagno di scuola veniva a chiamarmi per dirmi che c’era un premio per me e dovevo correre a ritirarlo. Avrei preferito il liceo artistico ma scelsi il classico, così come mi consigliarono i miei professori ed i miei genitori”.

L’arte fa parte della tua vita, quanto è importante nella tua quotidianità?

“Vivo in modo molto semplice, in campagna e, non volendo fare dell’arte una mania ossessiva che non mi permetterebbe di pensare ad altro, cerco di dimenticarla. Aspetto sempre che sia lei a farsi viva, a darmi suggerimenti, a prendermi per mano. E ogni giorno lei mi offre qualcosa che mi colpisce e mi parla: può essere un fiore, un’alba, un tramonto, un soffio di vento, un cinguettio di uccelli. Spettacoli che creano sensazioni positive, che invitano alla riflessione, alla introspezione. Se davvero vogliamo dedicarci all’arte è fondamentale cercare di conoscerci profondamente per poter intraprendere il nostro percorso con autenticità”.

Qual è il tuo stato d’animo quando dipingi?

“Posso soltanto dire che quando sento questa esigenza mi chiudo nel mio studio ed inizio a progettare un labirinto, sì, un labirinto che rappresenta la vita…e immagino di poter creare qualcosa di bello, qualcosa che non è mai stato visto prima! Lo stato d’animo? In genere è malinconico ma la malinconia non viene mai assorbita dalla tela perché i colori appena la sfiorano, si illuminano, brillano, mi sorridono, mi incoraggiano!”

Quale messaggio vuoi trasmettere ai lettori?

“Ai lettori posso soltanto ricordare l’importanza della creatività: non ha sempre a che fare con le capacità artistiche ma è fondamentale nella educazione dei bambini. Purtroppo non sempre se ne riconosce il valore”.

“In ogni attività creativa, colui che crea si fonde con la propria materia, che rappresenta il mondo che lo circonda. Sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, in ogni tipo di lavoro creativo l’artefice e il suo oggetto diventano un’unica cosa: l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione.
(Erich Fromm)

Grazie a Maria Casalanguida per  la sua disponibilità

Di Consuelo Noviello

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