La città di Gubbio ospita a partire dal 15 ottobre 2023 “IMAGINA”, una grande e articolata mostra di arte contemporanea curata da Spazio Taverna e pensata per coinvolgere tutto il tessuto cittadino.

36 artisti italiani delle ultime generazioni sono stati invitati a partecipare a questa grande manifestazione che prosegue la storica Biennale di Gubbio (1956-2016), rileggendola e reinterpretandola con i nuovi linguaggi del contemporaneo. Un progetto che chiede agli artisti di far rivivere il genius loci eugubino in chiave attuale, proponendo una nuova identità culturale della città stessa, che possa trarre ispirazione dal passato per proiettarla verso inediti orizzonti culturali. “Il principio curatoriale che ha guidato tutta la costruzione di questa manifestazione è stata la riattivazione del Genius Loci della città: l’utilizzo dell’anima medievale e di quella rinascimentale, il coinvolgimento della popolazione e dell’artigianato locale e l’attivazione delle grandi esperienze culturali che hanno caratterizzato Gubbio negli ultimi anni. Per questo motivo non potevamo che recuperare la tradizione della Biennale, che negli anni è stata un forte tratto identitario per gli Eugubini” spiegano i curatori Ludovico Pratesi e Marco Bassan.

Il percorso espositivo di IMAGINA si sviluppa tra il Palazzo dei Consoli e il Palazzo Ducale, scelti in quanto rappresentativi dell’identità medievale e rinascimentale della città. Tre le sezioni previste per la sede espositiva di Palazzo dei Consoli, dove le dimensioni smisurate delle sale hanno ispirato gli artisti verso una produzione che tende al trascendente; in particolare Medioevo al femminile nella Sala dell’Arengo, in cui otto artiste tra cui Sveva Angeletti, Bea Bonafini, Ambra Castagnetti, Lucia Cristiani, Binta Diaw, Federica Di Pietrantonio, Valentina Furian, e Giulia Mangoni, ispirandosi ai gonfaloni medievali, hanno realizzato alcuni stendardi di grandi dimensioni, con immagini elaborate e stampate direttamente sul tessuto. La scelta di una sezione interamente femminile nasce per contrapporsi alla storia del palazzo dove vivevano e lavoravano gli otto consoli – rigorosamente uomini – incaricati del governo della città dal 1360 al 1621, segnando quindi una riappropriazione simbolica del potere. Nella sezione La questione delle lingue il collettivo Numero Cromatico ha realizzato in una sala del palazzo un intervento legato al linguaggio elaborato da una Intelligenza Artificiale, in dialogo con le Tavole Eugubine (sette tavole in bronzo datate III secolo d.C., scritte in umbro e in latino e legate ad antichi riti sacrificali). Tra Oriente e Occidente è l’ultima parte del percorso espositivo di Palazzo dei Consoli, in cui un’installazione dell’artista Namsal Siedlecki dialoga con la preziosa collezione di arte orientale del palazzo.

La mostra prosegue a Palazzo Ducale, dove l’architettura degli ambienti rinascimentali riconducono gli artisti verso una visione che riflette sull’antropocentrismo. La prima delle quattro sezioni espositive, La misura umana è situata nel Salone di corte e vede otto artisti – Lucas Memmola, Antonio Della Guardia, Giulio Bensasson, Davide Sgambaro, Ruth Beraha, Gabriele Silli, Gianluca Brando, Serena Vestrucci – realizzare altrettante sculture free standing, in relazione simbolica con gli stendardi di Palazzo dei Consoli.
La sezione Genius Loci, dislocata in alcune sale del palazzo, nella cisterna e nei giardini pensili riunisce opere site specific degli artisti Gabriella Siciliano, Lulù Nuti, Marco Emmanuele, Paolo Bufalini, Davide Stucchi, Andrea Mauti, Helena Hladilova, chiamati a interpretare il mondo delle corti rinascimentali. Al primo piano troviamo Fotogrammi in quadreria, una sezione dedicata ad alcune opere video e fotografiche con le quali gli artisti Rachele Maistrello, Sonia Andresano, Anouk Chambaz e Lorenzo Vitturi dialogano con i dipinti barocchi della quadreria del palazzo. Infine gli antichi sotterranei del palazzo ospitano Corporazioni Contemporanee, la sezione che riunisce le opere frutto di collaborazione tra gli artisti James Hillman, Veronica Bisesti, Francesca Cornacchini, Lucia Cantò, Diego Miguel Mirabella, Guglielmo Maggini, Alice Paltrinieri e alcune eccellenze artigiane e imprenditoriali della città tra cui fabbri, calzolai, muratori, ceramisti, sarti, falegnami insieme al cementificio Colacem.

All’edizione 2023 di IMAGINA, che prosegue la tradizione della Biennale di Arte Contemporanea della città, è abbinato un premio acquisto a cui concorrono tutti gli artisti coinvolti nel progetto, mentre il secondo premio acquisto è promosso da Wide Group. È in programma anche Extra Biennale, un percorso di mostre e eventi intorno alla mostra ufficiale, che prevede la mostra fotografica Il Luca di Gubbio, ospitata nel Teatro Comunale e dedicata al rapporto tra il regista teatrale Luca Ronconi (1933-2015) la città di Gubbio e il Centro Santacristina. Tutti i santi giorni è un percorso artistico che riunisce le opere della pittrice Cecilia Caporlingua, collocate all’interno di 8 spazi storici della città. Infine, una sala storica all’interno della Biblioteca Sperelliana ospita la mostra di sculture realizzate dagli studenti di alcuni licei dell’Umbria.

L’esposizione, curata da SPAZIO TAVERNA è promossa dal Comune di Gubbio, con il contributo dell’Università delle Arti e dei Mestieri (Università dei Fabbri, Università dei Muratori – Scalpellini – Arti Congeneri, Università dei Falegnami, Università dei Sarti, Università dei Calzolari), e il supporto di Ceramiche Fumanti, l’azienda Ti Style iT e Colacem s.p.a.

fonte ufficio stampa Casucci Seganti

Di Consuelo Noviello

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