Maria, Madre Fedele, Madre Piena di Grazia: pronunciando il Tuo Nome il cuore tace e si spegne ogni timore!”
di Maria Pia Cirolla

 

 

 

Iniziato da qualche giorno il mese di maggio, il pensiero non può che andare a Colei che nella tradizione popolare e nei cuori di ogni fedele vive e alimenta ogni gioia, ogni sentimento di filiale gratitudine per il dono dell’essere Lei la Mamma di tutti i figli in cammino.
Quando si pensa a una madre, e soprattutto alla propria, gli aggettivi o le definizioni per poterla descrivere non bastano mai, non si riesce, quasi mai a trovare terminologie adeguate per lasciare il cuore dire di lei. Così anche per tutti i cristiani, ad esempio, quando si recitano le Litanie rivolte alla Madonna durante la recita del Rosario, hanno cercato di definire con tanti, tantissimi termini, tutti gli attributi possibili per descrivere e per lodare Colei che è la Madre di Dio, la Madre di Gesù, la Madre della Chiesa e di tutti noi. Lei è la Vergine Santa, l’Immacolata Concezione, la Donna che aprirà le porte del Cielo nella Sua Gloriosa Assunzione. Come pennellate di un abile pittore, le litanie lauretane ci offrono le diverse sfumature che caratterizzano la personalità di Colei che il Padre ha scelto e destinato a essere la Vergine e Madre del Suo Figlio.
Queste attribuzioni sono nate dalla meditazione della Parola di Dio, dalle riflessioni dei Padri della Chiesa e dall’amorosa contemplazione di generazioni di fedeli. Tendono a esaltare la figura di Maria, la sua dignità di Madre del Figlio di Dio, fatto uomo, la sua risposta totale e fedele al progetto di Dio. Esprimono con diverse immagini e parole l’amore, la devozione, l’ammirazione del popolo di Dio verso di Lei. Ma, soprattutto, dichiarano, riconoscono e ammirano l’opera “dell’Onnipotente che ha fatto in lei cose grandi” (cfr Lc 1,49), così come Maria stessa canterà nel Magnificat di queste meraviglie accolte e adempiute nella Sua vita. Anche in altre realtà religiose, come si può evidenziare leggendo, ad esempio, alcune pagine del Corano, Maria è chiamata in vari modi, simili alle nostre invocazioni nelle litanie: Prescelta da Dio, Insigne tra le donne del mondo, Pura, Immacolata, Casta.
Non è certo facile elencare tutti i nomi con i quali è ricordata, invocata e salutata la beata Vergine Maria, la Madre di Cristo, il Figlio di Dio che in Lei si è fatto uomo. Oltre le Litanie anche tanti ulteriori titoli in suo onore vengono pronunciati, così come tante feste, chiese, santuari sparsi in tutto il mondo. Ma c’è un titolo che troviamo fin dall’inizio del Nuovo Testamento e che si trova nel Vangelo di San Luca. L’Angelo Gabriele, infatti, visitando Maria la saluta con il titolo di “Piena di grazia”! “Entrando da lei dice: Rallegrati, Piena di grazia!”. Non disse semplicemente “Ave, Maria”! Secondo l’uso del tempo la chiamò con un nome che indicava la sua persona, la sua storia, la sua missione. Maria è la “Piena di grazia; questo è il suo nome, questa è la sua identità.
Un nome accompagnato da un invito, da un saluto, da un augurio: Rallegrati! Sii contenta, o Maria, perché sei piena di grazia!

Maria è la piena di grazia perché è piena di santità, perché è piena di Dio, perché è piena di Spirito Santo. Lei è quindi la “Tutta Santa”, la “Tutta Bella”, l’Immacolata. Lei è la Madre dell’Unto, del Figlio di Dio, che l’ha investita e riempita della Sua santità. Il pensiero giustamente ci fa guardare a Lei, l’Immacolata. Ma se Lei è senza macchia di peccato per sola grazia di Dio, oggi guardiamo anche a noi peccatori, come ci riconosciamo nell’Ave Maria (“prega per noi peccatori”). Non per svilirci o avvilirci, ma per sentirci oggetto, destinatari anche noi dell’amore di Dio che in Maria raggiunge ciascuno di noi. Questo è anche il significato e il senso dell’Avvento: in Maria viene a noi la salvezza dal male, la liberazione dal peccato, perché viene a noi il Signore Gesù, unico Salvatore dell’uomo.
San Bernardino da Siena dice che Dio non distrusse il genere umano dopo il peccato per l’amore singolare che nutriva per questa sua futura figlia. Il santo aggiunge di non dubitare che tutte le grazie di misericordia e di perdono ricevute dai peccatori nell’antica legge, Dio le abbia concesse soltanto in considerazione e per amore di questa Vergine benedetta. Ben ci esorta dunque san Bernardo: “Cerchiamo la grazia e cerchiamola per mezzo di Maria”. Se abbiamo avuto la sventura di perdere la grazia divina, cerchiamo di ricuperarla, ma cerchiamola per mezzo di Maria, poiché se noi l’abbiamo perduta, ella l’ha ritrovata; il santo la proclama: “Colei che ritrova la grazia” non a caso, ma in virtù di questa misteriosa unione e privilegio dell’essere Lei l’Arca dell’Alleanza, il grembo dal quale il Figlio di Dio sarebbe stato generato alla vita.

 

 

Di Consuelo Noviello

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