Spiritualità nel mistero della presenza degli Angeli Custodi, che accompagna il cammino terreno. Il nostro Angelo Custode è anche il nostro messaggero personale, incaricato di portare i nostri messaggi a Dio, e viceversa. È agli angeli che Dio si rivolge per comunicare con noi. Loro compito è quello di farci comprendere la sua parola e instradarci nella giusta direzione.

Dal 29 settembre, giorno in cui si fa festa per gli Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, alla Festa di oggi 2 ottobre Santi Angeli Custodi che la Chiesa celebra, il passo è davvero breve. I Tre Arcangeli sottolineano come la loro presenza sia per coadiuvare il lavoro del Signore e che stanno al cospetto dell’Altissimo vedendone il Volto. Michele (Chi è come Dio), Gabriele (Uomo o messaggero di Dio) e Raffaele (Medicina o medico di Dio), sono della coorte celeste le massime espressioni della benevolenza del Signore che col loro aiuto e soccorso, intervengono a guidare, proteggere e aiutare il cammino. Compito ben differente è invece quello degli Angeli Custodi, festa che esprime tenerezza e dolcezza oltre che misericordia di Dio, nel donare ad ogni essere vivente una presenza, silenziosa e discreta, come sono appunto gli Angeli Custodi, che hanno il difficile compito di seguire e accompagnare il cammino di ognuno in questa terra. Gli angeli affollano le opere d’arte con la loro grazia, la loro bellezza. Sono il soggetto onnipresente nelle chiese, nelle edicole devozionali lungo le strade, sugli spalti dei ponti. Sottolineano  la potenza e la gloria di Dio. La Vergine ne è quasi sempre circondata ˗ lei è la Regina degli Angeli ˗  così come i santi sono accompagnati. Sono la rappresentazione di creature che non vediamo, ma che riempiono della loro presenza cielo e terra. Gli angeli sono “mille migliaia e diecimila volte diecimila”, scrive Daniele (7,10). Dionigi L’Areopagita, nel De coelesti hierarchia del V secolo e in seguito Gregorio Magno (Moralia XXXII, 38) e infine san Tommaso d’Aquino nella Summa teologhiae (capitoli VI-VII) hanno sottolineato il numero vertiginoso degli Angeli, tentandone una sistemazione gerarchica. Dionigi, in particolare, spiega che tra Dio e l’uomo vi è la gerarchia celeste, costituita dal mondo angelico, in posizione intermedia fra il mondo umano e Dio, tuttavia talmente connessa all’umano, da farlo diventare esso stesso immagine del mondo angelico.

La gerarchia celeste è come una sorta di Scala di Giacobbe che permette agli uomini di salire fino a Dio attraverso l’imitazione degli Angeli. Molti scrittori e santi della Chiesa, come Agostino, Tertulliano, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Girolamo e Gregorio di Nissa, hanno affermato che ciascun essere umano è dotato di un proprio  angelo. Questa affermazione fonda sulla Bibbia, dove questo rifermento è esplicito. Dio, nell’Esodo (23, 20)  dice: “Ecco, io mando un Angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato”, parole ripetute nel Salmo (91, 11): “Egli per te darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie”. In Matteo (18,10), è Gesù stesso a parlare degli angeli custodi: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”. Il nome angelo, nella sua etimologia greca, anghelos, uguale a quella ebraica (mal’ak), indica propriamente la funzione di messaggero o ambasciatore, ma attraverso le gerarchie troviamo diversi compiti affidati a questi ministri e cooperatori di Dio: messaggeri, appunto, ma anche guerrieri e custodi. L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l’unanimità della Tradizione. Essi, fin dalla creazione e lungo tutta la storia della salvezza, annunciano da lontano o da vicino questa salvezza e servono la realizzazione del disegno salvifico di Dio: chiudono il paradiso terrestre, guidano il popolo di Dio, annunziano nascite e vocazioni, assistono i profeti, per citare soltanto alcuni esempi. Infine, è l’Angelo Gabriele che annunzia la nascita del Precursore e quella dello stesso Gesù.

Nella storia della vita di Cristo e cioè dall’Incarnazione all’Ascensione, questa  è circondata dall’adorazione e dal servizio degli angeli. Essi proteggono l’infanzia di Gesù, servono Gesù nel deserto, lo confortano durante l’agonia, quando egli avrebbe potuto da loro essere salvato dalla mano dei nemici come un tempo Israele. Anche al ritorno di Cristo, che essi annunziano, saranno là, al servizio del suo giudizio. La riflessione che intendiamo fare con voi, tocca corde profonde, dove la ragione e il sentimento all’unisono sono congiunte e perfettamente accordate. Il che significa che per comprendere realmente il valore delle realtà celesti, è necessario, prima di tutto, vivere in armonia tra fede predicata con le parole e con le labbra e fede vissuta. Gli Arcangeli così come i Santi Angeli Custodi, sono figure che invitano ad elevare i nostri occhi intrisi di materialità e corporeità, ad un qualcosa che è già in noi, vissuto con la fede, ma non ancora pienamente posseduto, le realtà ultraterrene. A questa festa non si può non volgere lo sguardo per cogliere gli aspetti della tenerezza di Dio, che cerca col Suo amore folle per le creature di tendere mani e cuore di Padre per aiutare a crescere nel cammino della fede, che principalmente intende ed include, “avere fiducia di Lui”, credere nella Sua Paterna intercessione e Misericordia, ma soprattutto nel Suo incondizionato amore per i figli in cammino in questo mondo. Grati dovremmo sempre essere perché senza che ce ne rendiamo conto e senza che lo meritiamo e senza che facciamo nulla per procurarcelo, abbiamo ottimi strumenti per irrobustire il nostro spirito, anche quando non lo riconosciamo, anche quando lo rinneghiamo, anche quando lo rifiutiamo senza sapere perché. Con le parole di una delle più antiche preghiere recitate da tutti nelle varie epoche, concludiamo la nostra meditazione, cercando di cogliere nelle figure che ci vengono incontro, quella materna, benedicente, misericordiosa mano del Padre che sempre ci cerca e sempre ci aspetta.

Angelo di Dio

Angelo di Dio che sei il mio Custode

Illumina, custodisci, reggi e governa me

Che ti fui affidata dalla Pietà Celeste, Amen”.

Prof.ssa Maria Pia Cirolla – Teologa

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