Maria Mater Dei:

la maternità nel corpo e nello spirito

di Maria Pia Cirolla

Inizia il nuovo anno ed inizia nei nostri cuori la speranza!

Commuove davvero molto dare inizio ad un anno nel quale sono protesi tutti i nostri sentimenti più profondi, le nostre aspirazioni del cuore, le nostre ansie e le nostre certezze rese fragili, ma inizia. Inizia con la figura che ci viene proposta e che con delicatezza e tenerezza assolute, non fa rumore, Lei Maria, Madre di Dio e Madre di ogni credente. Scriveva il Papa Benedetto XVI durante un’udienza generale nell’Aula Paolo VI a san Pietro il 2 gennaio del 2008: “Maria Mater Dei, Madre di Dio, Lei la Theotokos, è il titolo attribuito ufficialmente a Maria nel V secolo, esattamente nel Concilio di Efeso del 431, ma affermatosi nella devozione del popolo cristiano già a partire dal III secolo, nel contesto delle accese discussioni di quel periodo sulla persona di Cristo. Si sottolineava, con quel titolo, che Cristo è Dio ed è realmente nato come uomo da Maria: veniva così preservata la sua unità di vero Dio e di vero uomo. In verità, quantunque il dibattito sembrasse vertere su Maria, esso riguardava essenzialmente il Figlio. Volendo salvaguardare la piena umanità di Gesù, alcuni Padri suggerivano un termine più attenuato: invece del titolo di Theotokos, proponevano quello di Christotokos, “Madre di Cristo”; giustamente però ciò venne visto come una minaccia alla dottrina della piena unità della divinità con l’umanità di Cristo. Perciò, dopo ampia discussione, nel Concilio di Efeso del 431, come ho detto, venne solennemente confermata, da una parte, l’unità delle due nature, quella divina e quella umana, nella persona del Figlio di Dio (Cfr DS, n. 250) e, dall’altra, la legittimità dell’attribuzione alla Vergine del titolo di Theotokos, Madre di Dio (ibid., n. 251)”. Dunque avere una simile Madre, è garanzia e certa speranza! Lasciamo da parte i discorsi teologici circa la ragione dell’essere Madre del Signore” che conosciamo bene, ci vorremmo fermare su due concetti ritenuti fondamentali e che sfiorano quello di “maternità”. In un mondo il nostro così incerto, così sottoposto a pensiero unico, alcune volte, lasciare lo spazio ad una riflessione come questa forse può aiutare alla comprensione del dono contenuto nelle due maternità cui facciamo riferimento in questa sede.

La prima è la “maternità” nella carne: Maria Madre di Dio, è Colei che genererà nel corpo il Verbo, darà alla luce il Salvatore, l’Unigenito del Padre. Questi meriti dell’essere l’Arca della Nuova Alleanza che ricongiunge il Cielo alla Terra, le daranno poi anche l’altro titolo che è quella di Immacolata, ovvero concepita senza peccato. Ed ecco la prima figura, la maternità nel corpo! Maria è simile a tante mamme che donano alla luce un figlio, una figlia. Ha conosciuto le stesse ansie, le stesse preoccupazioni, gli stessi moti del cuore! Come sarà, a chi assomiglierà, che colore avranno i suoi occhi, mi sorriderà, mi ascolterà!!! Molti di questi sentimenti viaggiano nel cuore di tante mamme nell’attesa di donare alla vita la creatura attesa, sognata, desiderata, sperata.

Vi è una seconda tipologia di “maternità” quella che è generata nello “spirito”. Ci riferiamo a quelle mamme nel cuore che hanno effettuato scelte diverse di vita, mi riferisco alle consacrate, e chi scrive ne ha conosciuto di donne che sarebbero state delle mamme straordinarie ricche di amore, di dono di sé, ma che hanno scelto di essere grembo per lo Spirito Santo generando alla fede figli incontrati nel cammino. Tale maternità avvolge la sfera della fede, ed è lì che trova pieno compimento il seme della sua fecondità. Generare, far rinascere nello Spirito è Grazia, è benedizione, è privilegio di poche! Ecco che Maria, Mater Dei, racchiude queste due forze in sé, le ha vissute in pienezza e pienamente ce le ricorda. Ha generato nel corpo il Figlio, il Verbo che si è fatto Carne passando dalla Sua natura umana, che ha accolto, accettato, e poi sperato e donato al mondo. In Lei è pienamente racchiuso il mistero di quell’amore umano che vede i cuori battere, gioire, sorridere, soffrire come ogni mamma fa per le creature che ha condotto poi alla vita. Maria è la donna della “fede”, la donna della “speranza”, la “madre di ogni credente”. Ciò che distingue Maria agli occhi di Gesù non è tanto il fatto che Lei Lo ha concepito e Lo ha allattato, quanto l’avere accolto la Volontà di Dio, dandole vita in se stessa. In teoria, qualsiasi donna avrebbe potuto concepirlo, anche in modo verginale, per opera di Dio (perché no?), ma la vera condizione per poter essere la Madre di Gesù Cristo era avere in sé la stessa Volontà del Padre, la sua Potenza creatrice, la sua Divina Fecondità verginale: essere la perfetta imitatrice del Padre Celeste. Questo, soltanto Maria lo ha avuto e lo ha fatto. Abbiamo detto che, sebbene lei è pura creatura, la sua Maternità è Divina, non soltanto perché il Figlio è Dio, ma perché in lei il Padre Celeste ha voluto manifestare e comunicare la sua Divina Paternità, la sua Fecondità verginale, la sua Potenza creatrice. E anche per il modo come Maria vive questa sua Maternità e per la sua portata nei confronti di suo Figlio e dei suoi figli. Per lasciare un pensiero a me, a tutti noi: Maria può ed è quelle braccia che accolgono senza giudicare, Maria è creatura gentile, perché ciò che è generato in Lei ha la forza straordinaria della Tenerezza. Maria è la donna dell’ascolto perché ha saputo cogliere la voce dello Spirito ed ha saputo trasformare le sue paure accettando la Volontà divina. Maria è la Porta che apre alle realtà celesti, la Mamma Provvidente che non lascerà mai che nessuno si perda, tranne se la libera volontà lo ha scelto. Maria è la fonte di ogni dolcezza, solo pronunciare il Suo Nome intenerisce anche i cuori più ostinati dall’Amore. Maria, nel Tuo Nome ogni cuore trova la sua pace! Grazie perché in Te ogni creatura che ha smarrito la fiducia la ritrova, ogni mamma vede in Te il modello da imitare! Con questa preghiera affidiamo le nostre vite, i nostri desideri, le nostre preoccupazioni a Lei e La invochiamo e Veneriamo come Avvocata Nostra, Madre d’Amore!!

Santa Maria, Madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.

Dammi un cuore semplice, che non si ripieghi
ad assaporare le proprie tristezze.

Ottienimi un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione.
Un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore di alcun male.

Formami un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere di essere riamato.
Un cuore che ami, contento di scomparire in altri cuori,
sacrificandosi davanti al Tuo divin Figlio.

Donami un cuore grande e indomabile,
così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare.

Donami un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
ferito dal Suo Amore,
con una piaga che non si rimargini se non in cielo”.

Di Consuelo Noviello

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